Complimenti sei arrivata alla seconda tappa del nostro PerCorso.
Nella prima tappa abbiamo scoperto che la prima regola è non essere perfezioniste bensì focalizzate, che è molto diverso. In questa seconda tappa esploriamo la base della buona organizzazione che è saper tenere un agenda.
C’è chi si vanta di ricordarsi sempre tutto e di non aver bisogno di agende o promemoria cartacei o elettronici. Ok, applausi, complimenti! Avere un’ottima memoria è una bellissima cosa ma l’agenda non serve solo a ricordarci cosa dobbiamo fare, anzi!
L’agenda, ovvero prendere nota delle cose da fare, è alla base di ogni pianificazione, d’accordo, quando parlo di agenda però mi riferisco a qualsiasi metodo che consenta di dare forma scritta ai nostri pensieri e non necessariamente soltanto le agende giornaliere, settimanali o mensili che tutti conosciamo per tenere traccia degli appuntamenti.
Per Agenda intendo qualsiasi metodo che ti aiuti a tenere la rotta verso la realizzazione dei tuoi bisogni interiori, degli obiettivi di vita.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
(Seneca)
Saper tenere un’agenda quindi dev’essere il modo di fare il punto con se stessi, stabilire le proprie reali priorità (per intenderci non "i dovrei fare" questo o quello bensì i "voglio fare"), prendere nota di tutto ciò che, in ogni caso, dobbiamo fare per forza e dei vari impegni che abbiamo preso e trovare la nostra quadra, ovvero il giusto compromesso tra desideri e doveri per essere soddisfatte.
In seguito perché funzioni la nostra “agenda” deve diventare la nostra bussola, il luogo fisico che contiene la revisione con se stessi che ti dicevo sopra (e che serve per definire la propria direzione, in modo da non farsi mai tirare altrove da niente e nessuno) e dove tornare con costanza per fare il punto e mantenere il controllo di tutto ciò che può e deve essere controllato.
Per ottenere questo scopo sono vari gli strumenti pratici che si possono utilizzare, bisogna esplorarli, intuire quale è più adatto alle nostre esigenze e provarli.
Occorre poi sceglierne uno (o integrarli tra loro) per trovare la soluzione perfetta per noi. Questi strumenti sono, solitamente, i seguenti:
Ti faccio una panoramica di spiegazione perché non tutti sono ben conosciuti:
Le mappe mentali sono più facili a dirsi che a farsi, per cui non ti spaventare se te ne senti attratta ma la mia spiegazione te le fa apparire "difficili".
Prova invece a farne una semplice e vedi se fanno per te o non sono nelle tue corde.
Innanzitutto distinguiamo le mappe mentali dello psicologo cognitivista Tony Buzan da quelle più comunemente conosciute del prof. Joseph Novak e utilizzate per studiare sin dagli anni '70 da moltissime persone, le mappe concettuali.
Qual è la differenza?
Le mappe concettuali si basano sulle connessioni e hanno una struttura di tipo reticolare (quindi non hanno per forza un preciso punto di partenza), sono tipicamente quelle che rappresentano gli organigrammi aziendali.
Le mappe mentali invece, che si basano sulle associazioni mentali, hanno una geometria di tipo radiale con un punto di partenza.
Il punto di partenza è sempre il centro, che è l'argomento o focus da sviluppare, e i concetti chiave devono diramarsi tutti da lì, segnati per ordine gerarchico d’importanza e collegati tra loro da sotto concetti attraverso ramificazioni creative e logiche.
Nelle mappe mentali si possono utilizzare anche colori, disegni e elementi decorativi che aiutino a ricordare e, anche, a sviluppare nuove idee e connessioni, stimolando la creatività oltre che aiutando la memoria. Qui sotto vedi un esempio tratta dal libro di Tony Buzan.
Il (family) command center è un sistema utilizzatissimo negli Stati Uniti che non a caso è anche il luogo dov'è nato il professional organizing.
Nelle loro grandi case, mediamente molto più grandi delle nostre, organizzano un luogo come quello che ti metto nella foto qui sotto, dove ciascun membro della famiglia segna i propri impegni sul calendario condiviso, si tengono le chiavi, si stila la lista della spesa, si prende nota delle bollette da pagare e evidenziano le scadenze etc.
Per chi ha davvero pochissimo tempo da dedicare all'organizzazione e per cui l'idea di approfondire la propria rotta nella vita da un po' di mal di pancia, può essere un ottimo modo di iniziare.
In questo caso basta appendere una bacheca o lavagna all'ingresso di casa o (ancora meglio) in cucina per riuscire a gestire bene tutte le attività indispensabili.
Per utilizzarlo anche per lo scopo di tenere il focus sui propri obiettivi di vita che è poi il senso vero del nostro discorso, basta aggiungere un angolo per la propria vision board che, se non lo sai, è un collage che contiene immagini che riportino alla nostra mente quali sono gli obiettivi verso cui tendiamo.
Un altro metodo americano di organizzazione personale ma anche strumento per mantenere il focus, che è stato ideato e diffuso dal designer Ryder Carroll, prevede l'uso di un unico taccuino dove segnare:
Consigliato soprattutto a tutte quelle che negli anni '90 compilavano con cura e con amore la loro "Smemo" perché consente di riprendere un'antica abitudine con gioia, è, in realtà, un metodo fantastico anche per i top manager che lo utilizzano in tanti senza decorarlo, con grande soddisfazione.
Se non ne conosci il funzionamento ma desideri approfondire, ti consiglio caldamente una visita al sito italiano che ha tradotto l'originale inglese ed è bulletjournal.it.
Io utilizzo questo metodo per chiarirmi le idee e organizzarmi e lo trovo davvero utile.
Se hai già le idee chiare su cosa vuoi nella vita e le tue frequentazioni e attività sono già nella giusta direzione, l'intoppo nella tua vita pratica che ti ha portato a volerti iscrivere a questo corso non si trova qui, lo troverai nelle prossime tappe.
Se invece leggendo hai scoperto che molto spesso fai le cose trascinata dal flusso della vita e molto poco spesso invece fai ciò che davvero vorresti, allora inizia a sperimentare i metodi che ti ho proposto e cerca quello più adatto a te.
Scoprirai quanto tenere "l'agenda" come ti ho spiegato è estremamente importante e benefico.
Quale che sia il metodo che sceglierai per fare il punto con te stessa e organizzarti, di certo ti aiuterà a fare decluttering mentale, ovvero ritrovare chiarezza rispetto a cosa davvero vuoi e cosa ti rende felice.
Questo ti porterà come indolore conseguenza il riuscire a eliminare quelle attività o frequentazioni con persone che non ti erano più utili, se non addirittura tossiche e direi che è un gran risultato, cosa ne pensi?
Purtroppo però non basterà a eliminare tutto ciò che la vita quotidiana adulta prevede.
Non è infatti in ogni caso possibile eliminare l'esecuzione di un certo numero di attività ripetitive e impegni inderogabili, che risultano spesso noiosi o fastidiosi, ma ti garantisco che si può diminuirne la portata molesta con alcune accortezze.
Nella prossima tappa andiamo a vedere quali sono i pilastri della vita adulta quotidiana che conviene organizzare al meglio possibile per alleggerirsi il peso dalle spalle, quando ti sentirai pronta clicca sul bottone terza tappa senza indugi.
Se vuoi prenderti una pausa e proseguire in seguito puoi chiudere e rientrare tutte le volte che vuoi, accedendo sempre dalla stessa email.